sabato 18 agosto 2012

ADVERTISEMENT

Sono sicura che mi perdonerete per la lunga pausa che mi sono presa nell'aggiornarvi con le 'mie' novità sul mondo della fotografia e sugli universi confinanti. In queste settimane ho vissuto una fase necessaria per chiunque voglia creare qualcosa di buono, che sia un'opera d'arte o che sia un post di 10 righe da piazzare in un punto dell'etere. 
E' stato come essere inghiottiti da una balena. Tutti noi, ogni tanto, dobbiamo visitare lo stomaco della nostra balena. Sia che ne siamo risucchiati all'improvviso o che decidiamo di calarci nelle sue profondità volontariamente, rotolarci nelle sue membra, avvilupparci nelle sue viscere, urlare, affogare e risvegliarsi è un processo fondamentale per ritrovare l'ispirazione e il senso di tutto quanto. 

La copertina dell'ultimo
numero di Bill Magazine (Luglio 2012)

Nello stomaco del mio pesce mammifero ho letto a lungo e mi sono avvicinata non poco al mondo dell'advertising e a tutte le figure professionali che vi orbitano. Mi sono imbattuta in una rivista nata quest'anno, trimestrale, interessantissima, "Bill". Questo magazine è scritto, diretto e gestito interamente da pubblicitari (principalmente art director e copywriter) per i pubblicitari, ma il linguaggio utilizzato è ben comprensibile anche a chi si occupa di altre materie. Anzi, la lettura scorre velocemente, gli articoli di approfondimento si fanno divorare, soprattutto perché la pubblicità è qualcosa con cui tutti siamo a contatto tutti i giorni, riguarda tutti, coinvolge tutti e tutti la conoscono (sì, anche se non si guarda la televisione). La pubblicità è uno dei fattori che contribuisce maggiormente a plasmare l'immaginario collettivo di una cultura, di una società, di un'epoca.
In queste pagine quindi gli addetti ai lavori (tra i più attivi art director e copy italiani come Francesco Taddeucci, Marco Carnevale) analizzano le campagne pubblicitarie che hanno avuto maggior successo negli ultimi decenni, elogiano quelle che sono state più controcorrente e 'controversial', si interrogano sugli stravolgimenti a cui assisteremo nel mercato dell'advertising in Cina (e non solo..). 

 Una delle campagnepiù famose ideate Bill Bernbach per
pubblicizzare il pane integrale Levy's,
una ricetta tipicamente ebrea

Inoltre, mentre si girano le grandi pagine e si continua la lettura, appare evidente che questi pubblicitari hanno dei miti, degli idoli, dei guru. A uno di questi, William Bernbach, è dedicato l'intero magazine, Bill. In seconda posizione, nella gerarchia degli dei del pubblicitario, troviamo John Hegarty, fondatore della BHH, di cui viene interamente tradotto un discorso del 2009 "Dieci motivi per cui questa è l'epoca migliore per fare advertising". Hegarty esamina il rapporto tra pubblicità tradizionale e mondo digitale per concludere che le nuove tecnologie non costituiscono un pericolo ma creano infinite nuove opportunità. Hegarty si concentra su un punto ancora più interessante: "Pensate a quando Gutemberg inventò il sistema dei caratteri mobili, nel 1400 o giù di lì. Fu una specie di equivalente di internet. Improvvisamente i libri potevano essere stampati e la conoscenza diffusa, anticipò il Rinascimento, cambiò l'Europa occidentale e il mondo intero. Quale fu il primo libro stampato? La Bibbia. Fu la migliore idea che ebbe? Mi sono sempre chiesto quale fu il secondo libro stampato. Forse la Bibbia 2. Può essere, non so. La creatività all'inizio rimane un passo indietro rispetto alla tecnologia, ma poi riguadagna terreno. La stessa cosa è successa con la tecnologia del cinema. I primi soggetti erano persone che camminavano, un altro era il treno che arriva in stazione. La gente scappava fuori dal cinema per paura di essere schiacciata dal treno. Solo in seguito qualcuno inventò il primo piano e qualcun'altro cominciò a scrivere sceneggiature".


Una delle campagne pubblicitarie
più famose ideate Bill Bernbach
per i grandi magazzini Ohrbach's

Un'immagine della campagna AXE Anarchy, ideata dall'agenzia BBH 



















































Nessun commento:

Posta un commento